Andromaca
Le cose mi guardano col piacere
delle cose, rimbombano.
Porto l’acqua a un’altra.
Piangi di più me schiava,
eroe, ora piangi, piangimi, piangi.
lo hai detto accarezzandomi
alla porta Scea
(gli uomini hanno carezze sporche di sangue e fango)
e la speranza l’avevi tu fra le mani,
una sfera di cristallo,
l’hai palleggiata
poi l’hai rotta, un gesto
sul tavolino di un caffè alla stazione,
solo per farti male.
delle cose, rimbombano.
Porto l’acqua a un’altra.
Piangi di più me schiava,
eroe, ora piangi, piangimi, piangi.
lo hai detto accarezzandomi
alla porta Scea
(gli uomini hanno carezze sporche di sangue e fango)
e la speranza l’avevi tu fra le mani,
una sfera di cristallo,
l’hai palleggiata
poi l’hai rotta, un gesto
sul tavolino di un caffè alla stazione,
solo per farti male.
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