Andromaca

author: Sarah Tardino
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Le cose mi guardano col piacere
delle cose, rimbombano.
Porto l’acqua a un’altra.
Piangi di più me schiava,
eroe, ora piangi, piangimi, piangi.
lo hai detto accarezzandomi
alla porta Scea

(gli uomini hanno carezze sporche di sangue e fango)

e la speranza l’avevi tu fra le mani,
una sfera di cristallo,
l’hai palleggiata

poi l’hai rotta, un gesto
sul tavolino di un caffè alla stazione,
solo per farti male.

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