LA BELLA ADDORMENTATA
Dormiva da cent’anni
nel suo letto regale,
perfettamente conservata,
prodigi delle streghe,
finché arrivò
lui, il principe e la baciò:
torpore del risveglio, come un disgelo
dopo una lunga ibernazione
e poi quel viso chino su di lei,
non bello, un volto cadaverico
un incarnato giallognolo-verdastro,
assomigliava a Frankenstein, il mostro,
un volto rappezzato, cupo, emaciato.
Le parve un incubo.
Richiuse gli occhi ed invocò le streghe
delle tenebre e le fate dell’aurora:
“Se posso, preferirei dormire
cent’anni ancora.”
nel suo letto regale,
perfettamente conservata,
prodigi delle streghe,
finché arrivò
lui, il principe e la baciò:
torpore del risveglio, come un disgelo
dopo una lunga ibernazione
e poi quel viso chino su di lei,
non bello, un volto cadaverico
un incarnato giallognolo-verdastro,
assomigliava a Frankenstein, il mostro,
un volto rappezzato, cupo, emaciato.
Le parve un incubo.
Richiuse gli occhi ed invocò le streghe
delle tenebre e le fate dell’aurora:
“Se posso, preferirei dormire
cent’anni ancora.”
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