Dante, un sospiro messaggier del core

Autore: Guido Cavalcanti
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Dante, un sospiro messaggier del core
subitamente m'assalì in dormendo,
e io mi disvegliai allor temendo
ched e' non fosse in compagnia d'Amore.

Poi mi girai, e vidi il servitore
di monna Lagia, che venia dicendo:
"Aiutami, Pietà!"; sì che piangendo
i' presi di Merzé tanto valore,

ch'i' giunsi Amore, ch'affilava i dardi.
Allor lo domandai del suo tormento;
ed elli mi rispuose in questa guisa:

"Dì al servente che la donna è prisa,
e tengola per far suo piacimento;
e se nol crede, dì ch'a li occhi guardi".