Se Lippo amico se' tu che mi leggi

Autore: Dante Alighieri
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Se Lippo amico se' tu che mi leggi,
davanti che proveggi
a le parole che dir ti prometto,
da parte di colui che mi t'ha scritto
in tua balia mi metto

e recoti salute quali eleggi.
Per tuo onor audir prego mi deggi
e con l'udir richeggi
ad ascoltar la mente e lo 'ntelletto:
io che m'appello umile sonetto,

davanti al tuo cospetto
vegno, perché al non caler [non] feggi.
Lo qual ti guido esta pulcella nuda,
che ven di dietro a me sì vergognosa,
ch'a torno gir non osa,

perch'ella non ha vesta in che si chiuda:
e priego il gentil cor che 'n te riposa
che la rivesta e tegnala per druda,
sì che sia conosciuda
e possa andar là 'vunque è disiosa.